Il senso

La problematica del senso pervade la vita di ciascuno. “Che senso ha quello che sto facendo?” Possiamo esserci chiesti. “Che senso ha la mia vita? Che senso ha la vita in generale?”

Del resto viviamo nell’epoca dello sradicamento in cui sembra davvero difficile trovare dei punti di riferimento stabili.

Viene in mente quello che scriveva Nietzsche nella Gaia scienza:

“Nell’orizzonte dell’infinito. Abbiamo lasciato la terra e ci siamo imbarcati sulla nave! Abbiamo tagliato i ponti alle nostre spalle – e non è tutto: abbiamo tagliato la terra dietro di noi. Ebbene, navicella! Guardati innanzi! Ai tuoi fianchi c’è l’oceano: è vero non sempre muggisce, talvolta la sua distesa è come seta e oro e fantastica visione di bontà. Ma verranno momenti in cui saprai che è infinito e che non c’è niente di più spaventevole dell’infinito. Oh, quel misero uccello che si è sentito libero e urta ora nelle pareti di questa gabbia!”

In un epoca in cui, qui in occidente, ci dicono che siamo liberi e tutto appare possibile, non sappiamo spesso che farcene della nostra libertà.

Del resto “nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare”, come già Seneca affermava millenni fa.

Da questo punto di vista rimane estremamente attuale  un ulteriore suggerimento antico scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi: “Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei”